La gravidanza
Il periodo della gravidanza e del Post Partum
Il periodo della gravidanza è il momento dell’attesa, della fantasia, della costruzione dell’immagine del bambino e di come cambierà la vita della coppia e della famiglia.
Tale periodo di cambiamento è inevitabilmente condizionato dalla storia personale e di coppia; pertanto la neo mamma e il neo papà si trovano a vivere emozioni, percepire l’attesa, lasciarsi coinvolgere dall’evento o rimanerne a distanza condizionati da svariati fattori personali, situazionali, familiari.
Gravidanze vissute nell’angoscia di una possibile minaccia d’aborto, gravidanze che coincidono con un periodo di crisi della coppia o della famiglia allargata, gravidanze non desiderate, gravidanze complicate da fattori psico-fisici possono destabilizzare l’equilibrio della donna e possono scatenare molteplici effetti.
Se si sente la gravidanza come un peso da sostenere, se si insidiano forti dubbi rispetto alla capacità di assolvere al compito genitoriale, se si percepisce un distacco affettivo dal bimbo, se la donna assume comportamenti che possono mettere a repentaglio la sua salute e quella del nascituro, se si manifestano attacchi d’ansia e di panico, se si avverte un significativo abbassamento del tono dell’umore, se si avverte un senso di non controllo di ciò che potrebbe accadere o paure irrazionali verso il parto, è utile chiedere una consulenza psicologica ed essere accompagnate a vivere con serenità il percorso della gravidanza.
La paura del parto a volte viene percepita in maniera così disturbante che il pensiero occupa in modo preponderante i mesi dell’attesa.
Dopo la nascita la coppia si trova a ricostruire un nuovo equilibrio. Spesso i tempi personali vengono assorbiti dai bisogni psico-fisici del neonato. A volte si ha l’impressione di vedere annullata la propria identità e le proprie necessità completamente risucchiate dalle esigenze del piccolo, dai ritmi sonno-veglia, dai ritmi dell’allattamento.
Talvolta si ha la percezione di non essere adeguati, si sviluppa un senso di colpa, di incapacità, di non essere abbastanza bravi.
E’ importante non sottovalutare alcuni segnali di malessere e monitorare il loro andamento e la capacità di superarli; in caso contrario il sostegno psicologico può essere mirato a sviscerare l’origine di tale negatività e creare insieme le basi per costruire un buon legame di attaccamento con il proprio bambino.
A volte anche un parto particolarmente complicato può essere un fattore di rischio che va a condizionare negativamente la costruzione di un buon legame. Anche in questo caso un percorso psicologico può aiutare ad elaborare il trauma e liberare la persona dai condizionamenti del passato.
Perdita di una gravidanza
Perché è successo? Quali sono le cause? E’ la domanda più immediata e spontanea…. Si accompagna spesso al dubbio di una qualche colpa o responsabilità nell’aver provocato la perdita, o alla difficoltà ad accettare di non avere il controllo su un evento così rilevante per la propria vita.
Non c’è un unico modo di sentirsi o un modo giusto di reagire. Possono insorgere dubbi sulla propria capacità procreativa e un senso di inadeguatezza come donna, rispetto alle attese familiari e sociali. Possono riattivarsi emozioni spiacevoli dal confronto con altre donne in attesa o in situazioni che ricordano l’evento, come l’anniversario della perdita e della presunta nascita.
Può capitare che se il processo naturale del lutto si blocca e il trauma non viene elaborato, ci possono essere conseguenze negative sul piano psicologico e relazionale. Perdita di interessi, irritabilità, sensi di colpa, difficoltà nel sonno, pensieri ricorrenti dell’evento, evitamento di situazioni o persone collegate, possono indicare l’insorgenza di problemi depressivi, di un disturbo post traumatico o d’ansia, che necessitano di un aiuto terapeutico.
L’aborto porta con sé vissuti di inadeguatezza, impotenza, sensi di colpa, di incapacità, di sconfitta, di non essere degni,…e spesso si sente l’esigenza di riparare magari cercando subito una nuova gravidanza allo scopo di nascondere la delusione, la tristezza, la rabbia.
È fondamentale darsi il tempo per elaborare l’accaduto per non trascinare il dolore.
La gravidanza che si interrompe negli ultimi mesi o settimane di gestazione porta con sé ulteriori fattori che complicano l’elaborazione dell’accaduto. Il legame di attaccamento, le aspettative, l’immaginario, i movimenti del feto rendevano già vivo il bambino atteso e l’interruzione brusca e inaspettata rischia di minare fortemente l’equilibrio personale e della coppia in generale.
Soprattutto in questi casi è meglio intraprendere, fin da subito, un percorso psicoterapeutico, eventualmente anche di coppia, atto ad alleviare la sofferenza
Anche l’uomo prova sofferenza per la perdita, in genere meno intensa e duratura rispetto a quella della donna, ma più difficile da riconoscere ed esprimere, in relazione al dolore della compagna, alle aspettative di ruolo di essere forte e darle sostegno.
Procreazione assistita
Perché è importante un supporto psicologico per le coppie che ricorrono alla procreazione assistita?
I futuri genitori possono trovarsi a dover fronteggiare emozioni di frustrazione, incapacità o fallimento poiché stanno ricorrendo alla procreazione assistita.
La futura coppia genitoriale può essere aiutata a vivere tutto il percorso con minore ansia e maggiore fiducia nella riuscita.
Nel caso in cui il primo tentativo fallisse, il supporto psicologico è fondamentale per affrontare i successivi con maggiore positività e senza abbattersi.
È possibile che i genitori vivano il futuro nascituro come più fragile e diventino iperprotettivi già da quando è nella pancia della mamma.
La terapia offre un’occasione importante per intervenire sui diversi aspetti che costituiscono il lungo e difficoltoso percorso della procreazione assistita. Attraverso un lavoro specifico sui ricordi traumatici legati alla diagnosi di infertilità e alle conseguenze che tale evento ha sia sulla donna che sulla futura coppia genitoriale, è possibile rielaborare l’impatto emotivo di tali eventi, togliendo la parte più traumatica, aiutando a lasciare queste esperienze nel passato e rafforzando l’autostima e il senso di efficacia. Uno specifico accompagnamento durante la gravidanza è inoltre importante per l’instaurarsi di un rapporto positivo e sano nei confronti del bambino, evitando che l’impatto traumatico delle esperienze vissute dai genitori possa influenzare sul suo sviluppo emotivo, cognitivo e sociale.